Per alcune persone, nel nostro paese, il "sistema" dei consumatori si autoinfluenza e di conseguenza l'advertising è sempre meno efficace.
La pubblicità non è destinata a sparire, ma ad evolversi: non possiamo pensare ad un mondo senza pubblicità. La realtà è che spariranno i modi tradizionali di fare advertising.
Un po' di dati:
In Europa ci sono 121 milioni di utenti che utilizzano la banda larga;
Gli Europei passano 6,4 ore alla settimana con "internet in movimento", 4,8 per i quotidiani e 4,1 per le riviste;
L'Italia è il secondo paese in Europa per l'utilizzo di Internet mobile con 7,9 ore ed è il quinto paese per diffusione di PDA e cellulari con accesso ad internet.
Cosa fanno questi italiani:
31 % video;
49% radio;
41% scaricano musica;
44% social network;
50% instant messaging.
Inoltre importante la scelta del prodotto dove:
il 77% si affida al web per le vacanze;
il 63% per le automobili;
62% per la musica;
58% per biglietti concerti;
52% per l'abbigliamento.
Internet ha rivoluzionato il mondo della pubblicità (ma non credo ci volesse una persona come me, per farlo capire), mettere semplicemente i propri prodotti o servizi in mostra perchè i consumatori li scelgano non basta più. Facendo ciò vuol dire semplicemente dire ci sono anch'io in un mercato così ampio da non avere quasi neppure visibilità, è come essere una persona che chiede l'elemosina in una città grande quanto New York: ci sei, ma se non ci sei, nessuno se ne accorge.
La nuova strategia richiede una comprensione più approfondita dei desideri e delle necessità dei consumatori e la possibilità di far corrispondere prodotti e servizi alle loro esigenze.
Ci vorrebbero dei consigli pratici su come trovare le migliori soluzioni on line prima di effettuare la ricerca stessa (e molti ne approfittano per dispensare consigli a pagamento ancor prima di vedere gli effetti reali) e riuscire a catturare l'utente.
E' comunque necessario, volenti o nolenti, considerare altri fattori che hanno una crescente influenza nel marketing online. Probabilmente sembrerà la solita storia atta a parlare dei social network come il "futuro" del apubblicità ma purtroppo nonostante siano anche questi dei mezzi meschini per la scomparsa dell'effettiva e Reale socializzazione, bisogna prenderli in considerazione.
Su questi canali i consumatori rivelano i loro gusti, le loro abitudini e i loro desideri, offrendo una grande opportunità per i responsabili marketing per creare campagne sempre più mirate, identificando un target più preciso e raggiungendolo in modo efficace.
Così facendo il potenziale del marketing online si estende ben oltre le grandi corporation, raggiungendo anche i target di nicchia. Il confronto con il consumatore avviene tramite i social network poiché è quello che consente il coinvolgimento, l'avvicinamento del cliente e la costruzione di credibilità della marca, poiché entra direttamente nell'utente, nella suo profilo, nelle sue pagine. Avviene perché subentra di nascosto, senza che ci si accorga, nella propria vita privata e di socializzazione.
Internet tutt'oggi ha una penetrazione da mass media.
Chiedere quindi ad un'agenzia di preparare una campagna online è come chiedere una volta di investire nella TV. L'online infatti, ora, ha una possibilità in più, in quanto si ha una visione diretta del ciclo di vita dell'azione di marketing e quindi del prodotto stesso. Sul web i risultati di vendita vanno apri passo con il fare comunicazione, si ha un risultato pressochè immediato. Con la televisione invece bisogna aspettare che tutta la campagna sia finita così da vedere successivamente l'incremento di vendita del prodotto.
Come ben si legge, in rete i consumatori non solo vivono il web come un media, come ricerca di informazioni, news o altro, ma lo vivono come un ambiente reale, dove confrontarsi, comprare, vendere, utilizzare servizi.
Mi verrebbe da dire "E' il web 2.0, baby", ma, probabilmente, ci stiamo avvicinando, sempre più velocemente al web 3.0 o forse chissà, lo abbiamo già superato.
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