"Il graphic design è un linguaggio visivo che unisce armonia ed equilibrio, colore e luce, scala e tensione, forma e contenuto. Ma è anche un linguaggio idiomatico, costituito da spunti, giochi di parole, simboli e allusioni, da riferimenti culturali e deduzioni percettive che sfidano sia l'intelletto che gli occhi" - Jessica Helfand.
Il graphic design è un linguaggio e quindi, se i designer devono parlare questo linguaggio, dovranno essere perlomeno persone che si interrogano, che siano culturalmente coscienti e che abbiano menti percettive a livello semiotico. In altre parole dovranno essere persone che abbiano studiato.
Qualsiasi definizione, quindi, di design grafico, è inadeguata se non si considera gli studi e le conoscenze tecniche necessarie per essere un graphic designer.
Il design infatti ha anche una dimensione professionale: possedere conoscenze circa la proprietà intellettuale, capacità di negoziazione e presentazione, saper scrivere proposte, possedere competenze riferenti all'ambito del business, essere esperti nella produzione del lovoro finito, governare programmi di software, manipolare immagini, gestire tecniche di stampa, teoria dei colori, web programming, trasferire informazioni su piattaforme multiple...
L'Encyclopaedia Britannica riguardo il graphic design scrive:
"il design grafico è l'arte e la professione di selezionare e disporre elementi visivi - quali tipografia, immagini, simboli e colori - per portare un messaggio ad un pubblico. Talvolta viene definito "comunicazione visiva", enfatizzando la sua funzione nel dare forma (es. il design di un libro, una pubblicità, un logotipo, un sito web) a delle informazioni. Una parte importante del compito del designer consiste nel combinare elementi visivi e verbali perché costituiscano un insieme ordinato e efficace.
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